martedì 17 ottobre 2017

Perchè SUBURRA : BLOOD ON ROME non convince.


Il film Suburra aveva letteralmente conquistato la piazza. Tutti ne parlavano. Tutti ne parlavano bene e non c'era molto da discutere : Sollima aveva sfornato il suo ennesimo capolavoro. Quando poco dopo era stato annunciato il progetto di una serie televisiva basata sul prequel del film, per i fan del film era come un sogno ad occhi aperti. Le premesse erano tante, le aspettative molteplici... eppure qualcosa ( più di qualcosa ) andò storto. 

 

 

La Regia 

Stefano Sollima ci ha viziati. Quanto erano emozionanti le scene delle uccisioni di Romanzo Criminale ? Ma anche prendendo in considerazione lo stesso film di Suburra, chi si può dimenticare scene meravigliose come questa : 

 

Ecco, dimenticatevi cotanta bellezza.

Seppur da subito si era smentita la presenza di Sollima nella produzione, un livello tanto basso di Regia non è assolutamente giustificabile. Le prime due puntate, dirette da  Michele Placido, sono di una banalità disarmante, e il seguito è pure peggio. Molaioli e Capotondi sono i responsabili delle restanti puntate e non sono riusciti nell'intento di emozionare con le tecniche di ripresa. Gli inseguimenti sono banali, alcune volte addirittura statici e i momenti " emozionanti " ( ce ne sono ? ) durano si e no due minuti per poi tornare nella banalità, o ancor peggio, nell'assurdità.

 

 

 

 

La storia 

I presupposti ci stavano, come dicevo : i terreni di Ostia sono contesi tra Sara Monaschi ( claudia Gerini ) , contabile del Vaticano e Il Samurai ( no, non Amendola, Francesco Acquaroli ). A questi due contendenti, tra le varie peripezie, si metteranno in mezzo anche Numero 8 ( alessandro Borghi ) , Spadino ( Giacomo Ferrara ) e Lele ( Eduardo Valdarnini ), un ragazzo figlio di un poliziotto. Insomma, il vecchio potere rappresentato dal Samurai contro i " pischelli " di nuova generazione. Il che, pur non essendo originale, appare come accettabile, se chiudessimo gli occhi ( entrambi ) sui numerosi errori. Primo fra tutti : un criminale potente come il Samurai, davvero andrebbe in giro con un motorino a minacciare la gente come se fosse un galoppino qualunque ? Lo stesso che poi andrebbe a ricattare di persona il figlio di un poliziotto, per giunta sotto casa sua. Perchè Lele ha una relazione con Sara Monaschi, più grande di lui di 30 anni e oltre ?  Questi sono solo pochi degli innumerevoli esempi di una storia partorita malissimo. E diciamocelo, Il Samurai assomiglia più a un pizzettaro che a un potente boss criminale.

 

 

 

 Il giorno prima 

 

 

Ogni puntata inizia con un racconto che viene improvvisamente bloccato con una scritta " Il giorno prima ", ricominciando la narrazione da dove si era lasciata nella scorsa puntata. C'è a chi piace e a chi no. Qualcuno diceva "Il mondo è bello perchè è vario", ma oggettivamente, far vedere una scena che verrà ripresa alla fine dell'episodio  si tratta di un vero e proprio spoiler. Anche se arrivati alla fine della puntata la scena che abbiamo visto all'inizio può terminare con un'imprevisto, comunque sempre di spoiler si tratta. E' una tecnica carina una tantum, ma vedere per tutta la stagione quella scritta, da un ( bel ) po' fastidio.


 

 

 

 

Il prodotto Netflix poteva essere un capolavoro, ne aveva tutti i presupposti. Gli attori sono magistrali ( un applauso ad Alessandro Borghi, Giacomo Ferrara e Claudia gerini ), la fotografia eccellente tanto da strabiliare in alcuni momenti e la colonna sonora azzeccatissima. Proprio per questo fa ancora più rabbia avere di fronte un contenuto così mediocre nel complesso.







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